PIANETA SCUOLA
Gli auguri di Natale del 'da Vinci' VIDEO
La dirigente Carparelli e tutto il corpo docenti hanno voluto fare gli auguri di Natale agli alunni del 'da Vinci' con un piccolo, ma ricco di significato, video
Fasano - Questa la lettera che la dirigente Maria Stella Carparelli ha inviato ai suoi ragazzi del "da Vinci":
"Miei carissimi ragazzi, vi penso di continuo in questi giorni nuovi e diversi che disegnano la vita della scuola e, mentre vi penso, cresce il desiderio di parlarvi, di dirvi qualcosa di bello che possa spazzare almeno in parte l'incertezza che tutti ci accompagna. E allora provo a pensare cosi: e se all'improvviso la parola incertezza si facesse sinonimo di "sollecitudine" "spinta ad andare" e ci guidasse non verso la preoccupazione ma piuttosto verso l'impegno e la speranza? Nei primi giorni di dicembre, nelle mattinate trascorse a scuola, con i docenti e il personale abbiamo ricordato il clima di frenesia che da sempre accompagna l'arrivo delle festività Natalizie. Le vostre richieste, l'assemblea di Natale, gli addobbi di mille colori (rivisitati con "indirizzo d'estetica" da noi adulti), il vostro Albero via via più ricco di foglietti e letterine. Sarà stato un caso di inconscia intuizione? Ho nel cassetto più spazioso della mia scrivania una busta in carta bianca che li raccoglie tutti con su scritto Natale 2019. Li avevo letti nel gennaio scorso: quelli tristi e quelli dai contenuti ricchi di gioia, quelli che cantano l'amicizia e l'amore, e quelli che silenziosamente, parlano di solitudine. Quelli che raccontano sogni e quelli che confidano problemi, quelli che "io sono forte e bello e so quel che voglio" e quelli che "vi prego, datemi una mano". Quelli che aspettano finalmente le vacanze per non andare a scuola (per desiderarne con altrettanta urgenza il rientro) e quelli che la scuola non la lascerebbero nemmeno per un minuto. Ora il tradizionale albero di Natale che rallegra l'atrio della nostra scuola non c'è. Ma sono certa che se ci fosse e ci fossero insieme le vostre "letterine" racconterebbero le stesse storie perché semplicemente è di questo "pane" che sono fatte le storie di tutti: amicizia, amore e solitudini, preoccupazioni e battiti di gioia, certezze ed inquietudini, lacrime e sorrisi, fragilità ed energie, delusioni e poi inaspettate carezze, sogni e speranze. O mi sbaglio? Forse oltre che di questo "pane" oggi quelle letterine ed i variopinti biglietti racconterebbero anche di altro. Magari di cos'è per voi e come vivete l'improvviso cambiamento, com'è la vita più in famiglia, come vivete la didattica a distanza: ripensate la scuola, le relazioni, i desideri, le prospettive professionali inimmaginate. Come vorrei leggervi anche quest'anno! ! Ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo realizzato il nostro Presepe. "In principio era il verbo”. La Parola si fa parola, testo, libro come all'inizio dei tempi. Una Parola ha definito un atto creativo così come la relazione educativa e la cultura sono potentissimi strumenti "generativi". Un Bambino, solo un bambino, ci ricorda che ogni creazione altro non è che un atto d'Amore. E allora che tornino anche le vostre parole. Scrivete. Scrivete tutte le vostre parole. Scrivete agli amici, ai docenti, a fratelli e genitori e soprattutto scrivete ai lettori che non conoscete e che forse non conoscerete mai. Leggete. Leggete storie di cittadinanza, di educazione ecologica e digitale, di calo demografico, (che tanto vi riguarderà....). Leggete di storie belle e meno belle che danno comunque valore alla vita. Sospinte da scrittori e lettori, le parole faranno il giro del mondo donando a ciascuno la luce attesa. A voi e ai vostri cari esprimo i miei Auguri perché possiate quanto prima tomare a scuola e perché, semplicemente, vi voglio bene."
di Redazione
22/12/2020 alle 07:04:45
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